Bonus Matrimonio varato in due regioni: Puglia e Sardegna. Un aiuto concreto per rilanciare un settore che ha vissuto e sta vivendo momenti di difficoltà.

Abbiamo già parlato delle difficoltà cui è andato incontro il settore wedding nel periodo del lockdown e in quello successivo. Eventi annullati, ordini cancellati, matrimoni saltati o spostati. Ricordate il flash mob delle spose a Fontana di Trevi? E’ stata una dimostrazione per smuovere le acque e chiedere al governo un aiuto concreto per non far morire un settore in crisi profonda.

Qualcuno ha risposto. 

Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia ha varato il bonus matrimonio.

“Per tutte le coppie che si sono sposate in questo periodo difficile e che si sposeranno entro la fine dell’anno abbiamo pubblicato il bando del Bonus matrimonio. Si tratta di una piccola cifra ma utile ad attutire le difficoltà del momento. Ci auguriamo davvero che il vostro amore costruisca un Paese e un mondo più bello. Siamo con voi in questo momento complicato e l’allegria e la gioia del vostro amore sono anche le nostre”, questa è una sua dichiarazione diffusa su Facebook.

Il bonus è di 1.500 euro in favore delle imprese della filiera wedding che possono farne richiesta, su domanda degli sposi, per le feste di matrimonio organizzate nel periodo dal 1 luglio al 31 dicembre 2020 e quindi ha valore retroattivo.

Solo in Puglia il settore wedding nel 2019 ha movimentato un miliardo di euro (fonte Assoeventi), ma è stato duramente colpito dalla pandemia in tutta la sua filiera, dalle sartorie ai fiorai, ai fotografi, passando per allestitori, catering e wedding planner. Con questo programma la Regione Puglia insieme a Pugliapromozione intende dare un incoraggiamento concreto al settore e a tutte le coppie di sposi, ovviamente sempre nel rispetto di tutte le misure previste per evitare contagi e il diffondersi del virus.

Anche in Sardegna il Bonus Matrimonio è una realtà concreta. Il bonus è di di 4.000 euro e vale per le coppie che si sposano in Sardegna entro il prossimo 31 dicembre 2020.

E a Roma? Rimaniamo in attesa di notizie, sperando di non aspettare troppo per un aiuto concreto ed il rilancio di un intero settore.